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buoni propositi  del team e AD 

Piano d'azione

PUBBLICAZIONE

 Occorre rendere pubblico nel proprio istituto il PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE, il che significa non solo e non tanto caricarne una versione pdf nel sito della scuola, quanto avviare una seria riflessione sul merito. Il documento è corposo ma la sostanza non è complessa.

Lavoro svolto e presentato al cdd giugno /2016
RICOGNIZIONE

.Il secondo passo necessario è fare una ricognizione puntuale di tutte le “buone pratiche” (digitali e non) che nel proprio istituto vengono già attuate, magari da anni, senza la giusta visibilità. L’AD  non deve infatti promuovere la novità (digitale o non) a tutti i costi, ma rendere pubbliche pratiche efficaci che non sempre sono all’attenzione dell’intero collegio dei docenti. Tale ricognizione deve tradursi in un documento ufficiale che sia a disposizione di docenti, alunni e famiglie. Far uscire “allo scoperto” attività spesso “clandestine” è un buon modo di comunicare l’impegno, spesso sommerso, che da tanti anni molti docenti già mettono in campo.

Lavoro svolto:
pagina web dove raccogliere le buone pratiche.
ANALISI DEI BISOGNI e PEDAGOGIE

Dopo la ricognizione è opportuno capire di cosa abbia bisogno l’istituto. Qui non esistono soluzioni standard, magari promosse e/o vendute da agenzie del settore, ma approcci ritagliati sui bisogni e sulle richieste del corpo docente. In tale fase l’AD dovrebbe capire, grazie alla ricognizione e al rav, i punti di forza e debolezza della didattica del proprio istituto (didattica digitale e non). Occorre capire, e questo è l’aspetto tra tutti più importante, cosa si vuol fare di innovativo (con le tecnolgie ma non solo) nei prossimi tre anni. Dopo aver chiarito questo sarà molto più agevole capire quale tecnologia sia più adatta allo scopo. Ma mai anteporre le tecnologie alle strategie (possibilmente di lungo corso) che si ha in mente di perseguire. Un esempio potrebbe essere lavorare sulle competenze (ambito di per sè vastissimo), ad esempio potenziando a livello trasversale la didattica per problemi (problem solving o problem posing). In tal senso non si vuole sminuire l’approccio al digitale che il PNSD richiede ma limitarne l’enfasi e le eccessive speranze potenzialmente malriposte. Non è un caso che tra le 8 competenze chiave di cittadinanza la “cultura digitale” sia solo una e nemmeno la prima.

Lavoro svolto:
Analisi dei bisogni formativi
 
lavorare per competemze - analisi della piattaforma di “Curriculum Mapping
INTERVENTI AD HOC

Chiarite le “pedagogie” che si vogliono perseguire e i mezzi idonei a farlo, l’AD dovrà progettare gli interventi di formazione. Sarebbe opportuno, anche per una questione di economie di scala, lavorare per interventi trasversali, almeno in una fase iniziale  e poi calarli, in una ipotetica fase 2, nei singoli ambiti disciplinari.

Lavoro svolto
Piano triennale formazione
piano annuale formazione
l'ambiente insegna:
Coinvolgimento delle classi seconde e terze  della scuola  secondaria di Maerne  in un compito autentico.
UDA di Tecnologia “l’Aula che vorrei” (analisi del problema -  rilievo dell'aula in scala 1:50 – progettazione con software 3D)
Ricerca degli alunni delle classi seconde sugli arredi della aule 3.0
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